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Bonaveri

Progetto

Dalla canna da zucchero il primo manichino biodegradabile

Settore

Materiali innovativi

Anno

2020

Da oltre sessant’anni Bonaveri crea manichini. Rimanendo sempre fedele alle premesse artistiche e manifatturiere che l’hanno creata, comincia nel 2012 un percorso per la riduzione dell’impatto ambientale della sua produzione, in particolare di riduzione delle emissioni di CO2, arrivando a creare il primo manichino da fonte naturale, rinnovabile e biodegradabile, il BNATURAL. La collaborazione con GALILEO, ed in particolare con MaTech, nasce per individuare un nuovo polimero certificato biodegradabile adatto alla realizzazione di questo prodotto e compatibile con i processi produttivi dell’azienda.

Research

Ricerca di un polimero sostenibile

L’attività di scouting di materiali plastici “eco-friendly” comincia grazie ad un’ampia indagine condotta tramite gli strumenti di ricerca di MaTech e attraverso visite e incontri presso produttori e distributori di materiali, allo scopo di identificare le migliori soluzioni per le tematiche proposte. Nello specifico, in questa fase per ogni soluzione identificata si sono raccolti dati tecnici e di processo, dati economici di massima, disponibilità alla campionatura ed eventuali altre informazioni relative ad applicazioni esistenti. Successivamente tutte le soluzioni sono state esaminate e valutate in modo critico con l’azienda, per poi procedere alla realizzazione dei primi prototipi con il materiale ritenuto più indicato.

Materials

Caratteristiche tecniche ottimali

Il tema della ricerca materiali svolta dallo staff tecnico di MaTech, in particolare, è stato quello di identificare biopolimeri biodegradabili (secondo le normative in uso) e processabili con la con la tecnica del blow molding: nella produzione il polimero esce da un estrusore in forma tubolare e viene parzialmente modellato a mano da un tecnico con elevata esperienza, successivamente la preforma viene processata in uno stampo, a temperature che possono raggiungere i a 140°C. I principali parametri di cui si è tenuto conto per un materiale adatto a questo tipo di lavorazione sono stati peso, spessori – non costanti e con tolleranze minime – e resistenza all’impatto.

Prototyping

Un lungo percorso

I prototipi ottenuti inizialmente mostravano, però, difettosità e incompatibilità con gli standard qualitativi interni ed è stato necessario pertanto un ulteriore sviluppo utile ad una ottimizzazione del biopolimero scelto. Si è arrivati, in fine, ad ottenere con successo un biopolimero biodegradabile derivante al 72% dalla canna da zucchero che ha ottenuto la certificazione OK BIOBASED 3 stelle dall’ente di certificazione belga Vinçotte.

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