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Social eater

Progetto

La cucina come luogo formativo e sociale

Settore

Milano Design Week

Anno

2016

Progetto sviluppato all’interno di Scuola Italiana Design in occasione della Milano Design Week 2016. Gli studenti hanno operato una riflessione antropologica sul rapporto tra cibo e socialità, tra abitudini culinarie di una comunità e formazione di un senso di appartenenza ad un gruppo sociale. Hanno quindi riprogettato il concetto di cucina e degli spazi di aggregazione che da essa normalmente si diramano.

Communication

Social Eater è il progetto sviluppato da Scuola Italiana Design all’interno dello spazio ACLI nel distretto di Ventura Lambrate per affrontare il tema della condivisione sotto il profilo formativo e sociale: a partire da una cucina – il cui design è stato “hackerato” per l’occasione dai nostri studenti – si sono diramati ambienti e luoghi di aggregazione.

I linguaggi del food e dei social sono messi in relazione per sviscerare la percezione dello spazio da parte della collettività. L’utilizzo e le utilità della condivisione del sapere, della cultura e delle informazioni sono gli argomenti di cui Scuola Italiana Design ha parlato durante i giorni della Milano Design Week 2016 attraverso la convivialità generata dal cibo.

Social Design

Una riflessione antropologica sul rapporto tra cibo e socialità

Il cibo è considerato parte integrante e costitutiva del processo (antropopoietico) di auto-costruzione dell’essere umano in quanto individuo sociale. Ciò significa che non siamo solo mangiatori biologici, ma anche mangiatori sociali. Il cibo, oltre che necessario per la sussistenza, è importante dal punto di vista simbolico, economico, politico, asserisce alla sfera dell’affettività, dell’empatia, delle emozioni, delle relazioni. Se mangiare può apparire un atto naturale, in realtà, come avviene per il linguaggio, si tratta di un sistema molto complesso: l’alimentazione costituisce una cerniera tra natura e cultura poiché articola funzioni fisiologiche e significati storici e culturali.

Se da un lato il cibo può legare a un territorio dall’altro può mettere in scena un altro tipo di appartenenza, non più territoriale, ma, questa volta di classe, ceto, rango, genere, ideologia. La scelta tra ciò che è reputato buono o lecito traccia un confine, diventa una frontiera culturale e simbolica, e come tutte le istanze identitarie, se da un lato serve a rafforzare il senso di appartenenza, dall’altro opera una cesura nei confronti degli altri, escludendoli. Il cibo, in sostanza, non si limita a rappresentare una relazione ma è ciò che la crea.

Exhibit Design

Una cucina multifunzionale, versatile e mobile

Per il progetto è stata sviluppata una cucina in collaborazione con l’azienda Callesella. L’obiettivo era quello di proporre un confronto diretto fra 2 “cuochi ai fornelli”, uno di fronte all’altro per condividere lo spazio, la tecnica e la creatività culinaria. Il progetto si completa con un modulo nomade destinato alla cucina “outdoor” realizzato per essere trasportato per le vie di Milano proponendo eventi di show-cooking e degustazione ai visitatori della Milano Design Week.

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